Tifernum Tiberinum
Città di Castello (PG)
Città di Castello sorge nell’alta Valle del Tevere, area immersa nel verde ed attraversata dal Tevere, ancora non lontano dalle sue sorgenti, la cui presenza ha sempre rappresentato un termine di confine, in epoca preromana tra Umbri ed Etruschi, in epoca romana tra Umbria ed Etruria ed ancora oggi tra Umbria, Toscana ed Emilia Romagna.
Le prime tracce del popolamento dell’area risalgono almeno all’età del ferro, verso la fine dell’VIII sec. a.C., quando era attivo l’insediamento di Riosecco, che potremmo considerare come il centro umbro precedente la realizzazione di Tifernum Tiberinum.
Altri indizi, sempre dal territorio, sono i materiali provenienti dalle necropoli principesche emerse a Trestina, Lerchi e Fabbrecce.
L’abitato di Riosecco termina la sua vita nel corso del VI sec. periodo in cui molto probabilmente gli Etruschi estesero il loro dominio sulla sponda destra del Tevere.
Il centro romano dovette nascere soltanto più tardi, ma sulla sua storia nessuna fonte antica si pronuncia, lasciandoci soltanto la possibilità di avanzare ipotesi sulla base dei pochi dati finora disponibili.
È molto probabile che la frequentazione si spostò in un’area posta a più diretto contatto con il Tevere, probabilmente in relazione con uno scalo portuale. In quell’area, che corrisponde in parte con l’attuale posizione di Città di Castello, sorse Tifernum Tiberinum.
La planimetria dei rinvenimenti finora noti non fornisce molti dati, poiché si può soltanto immaginare una possibile estensione del centro urbano, forse cinto da mura, con un assetto urbanistico basato su quello che sembra un impianto ad isolati e vie ortogonali.
All’interno di questi isolati sono note tracce di almeno 3 domus, il residuo dell’anfiteatro, tracce di un impianto termale e, con ogni probabilità, la presenza di un porto fluviale.
Nella zona meridionale della città, doveva trovare posto l’anfiteatro, di cui resta una buona parte dell’arena, con parte dell’ambulacro e l’ingresso principale di est. Tutto l’edifico doveva presentare dimensioni di 85 x 65 metri.
Sempre a sud del centro, direttamente a ridosso del Tevere, sono stati individuati a più riprese ambienti di un grande edificio databili all’epoca augustea. La posizione e il collegamento diretto con il fiume ha fatto nascere l’ipotesi che questo potesse essere parte del porto fluviale.